Dopo una lunga consultazione e a seguito di numerosi incontri con i cittadini e le categorie di Fiumicino ho avuto la conferma che il nostro territorio vive in sofferenza a causa di una scarsa identificazione con il Comune, inteso come casa di tutti i territori, ed ho potuto rilevare una sfiducia crescente nelle istituzioni rappresentative. La crisi dei partiti politici ha aumentato la portata di questi fenomeni generando, nella migliore delle ipotesi, un’apatia da parte dei cittadini residenti nei confronti della parola “politica”e… “partiti”. Sono convinto che per ricreare la fiducia, necessaria a governare nel migliore dei modi, sia doveroso riqualificare l’offerta politica con programmi veritieri e nuove proposte. È mia intenzione riallacciare tutti i fili della nostra comunità che soffre di una precaria rappresentanza e in particolare vanno riunite tutte le forze sociali e produttive che sostengono l’economia del territorio in un unico modello al fine di realizzare un blocco coeso e consapevole in grado di candidarsi ad amministrare per il bene comune. Bisogna restituire forza politica, culturale ed economica alla collettività: a tutte quelle persone, famiglie, associazioni e categorie che in questi ultimi anni hanno progressivamente perduto il loro potere socio economico. Questo è il mio primo obiettivo. Ridare dignità rappresentativa a questi ceti (una volta chiamati medi ) è un secondo argomento da affrontare. E a chi mi domanda se siamo di destra o di sinistra rispondo come Don Primo Mazzolari: “Né a sinistra, né a destra, né al centro, ma in Alto. Direte che non c’è un alto in politica e che, se mai, vale quanto la destra, la sinistra, il centro”. Sto lavorando ormai da più di un anno per costruire, insieme a molti amici, questo blocco che può essere al ‘centro’ come essenza vitale che ispira la vita amministrativa degli uomini pubblici a cui verrà affidata la gestione del comune di Fiumicino. A queste persone, che vogliono assumere l’onore di impegnarsi direttamente nella misura delle proprie capacità e competenze per rinvigorire le attività del territorio e accrescere il benessere dei suoi cittadini, l’onere di fare un programma che sia condiviso e condivisibile con tutti gli elettori: una proposta sulla quale si cementeranno le alleanze tra le realtà vive del comprensorio e quelle anime partitiche che condivideranno i metodi di comportamento e trasparenza da noi classificati in un codice etico. C’è ancora molto da fare e molto da studiare, ma sono convinto che sia nostro dovere offrire ai cittadini una proposta seria sulla quale poter esprimere un giudizio di condivisibilità al di là della mera accettazione. Scendo in campo per questo e chiedo a tutte le persone di buona volontà di partecipare direttamente per costruire gli strumenti necessari a difendere quanto c’è di buono ed evitare per quanto possibile situazioni problematiche, proiettando gli sforzi in un programma di attività che possa garantire un futuro di certezze per le nuove generazioni e ringrazio, sin da ora, tutti coloro che vorranno partecipare con il proprio contributo a questa impresa.
Mario Baccini